SCIENZA


 

 

Sommario:

insetti
zooplancton
pesci
mammiferi
uccelli marini
catena alimentare

 

 

 

Procellariformi

Caradriformi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

           

 

 

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LA FAUNA

Uccelli Marini

 

Circa 35 specie di uccelli volano nei cieli a sud della convergenza antartica e la quasi totalità di essi appartiene a due ordini: Procellariformi e Caradriformi.

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Caratteristica comune delle varie famiglie che compongono l'ordine dei Procellariformi è la conformazione delle narici, sboccanti sul becco attraverso cavità tubulari ( è, del resto, noto anche come ordine dei Turbinati).

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I più affascinanti uccelli del ciclo australe sono gli albatri (Diomedeidi). Il loro nome deriva da un vocabolo portoghese che significa "uccello del mare". La grande apertura alare e l'abilità nel volo permettono loro di starsene per anni lontani dalla terraferma; l'oceano, del resto, è il loro regno.

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L'albatro urlatore (Diomedea exulans) è il più grande: può raggiungere un'apertura alare anche di quattro metri e mezzo.

Nei mesi di novembre e di dicembre abbandonano l'oceano e preparano i loro nidi. non avendo nemici naturali depongono un solo uovo per volta, lusso questo che ben pochi altri uccelli possono permettersi.

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Con le loro ali smisurate gli albatri si lasciano trasportare con maestria e senza sforzo dai venti oceanici. essi scorrazzano sulle immense, ribollenti distese dei mari antartici, di cui sono i veri , solitari padroni. Per gli albatri la terraferma ha una sola funzione: fare da proscenio alle bizzarre danze che inscenano nelle parate nuziali e depositare l'uovo che assicurerà la nascita della loro progenie.

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Diffusi in quasi tutti i mari del globo, i Procellaridi costituiscono la famiglia più numerosa dei Procellariformi e comprendono un notevole numero di generi   ( petrelli, prioni,fulmari, puffini, ecc.). Essi nidificano prevalentemente nelle aree subantartiche e sulle coste occidentali della Penisola Antartica. Una delle specie più numerose tra tutte le procellarie glaciali e certamente la più diffusa sulla terra è il priore del capo, che solca i cieli tra l'Antartide e la Nuova Zelanda.

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Il Petrello delle Nevi ( Pagodroma nivea ) ed il Fulmaro Antartico ( Fulmarus glacioides) sono in grado di nidificare parecchi chilometri all'interno del continente antartico nelle aree prive di neve ( "nunataks" ). Questi uccelli si nutrivano, un tempo, prevalentemente di plancton; oggi, soprattutto, dei rifiuti delle navi.

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I petrelli delle tempeste presentano dimensioni che variano da quelle di una rondine a quelle di uno storno, per cui sono i più piccoli uccelli pelagici.  Nei cieli australi si trova il Petrello di Wilson ( Oceanites oceanicus ), così chiamato in onore del grande medico-naturalista che trovò la morte nella sfortunata spedizione antartica di R. F. Scott.

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Caradriformi

Alcune specie di cormorani ( famiglia Phalacrocoracidae ), tra cui il Phalacrocopax atriceps dagli occhi blu, vivono nelle aree antartiche e subantartiche. I cormorani sono ottimi nuotatori, ma possono rimanere in acqua solo il tempo necessario per la "pesca" poiché non posseggono piumaggio impermeabile.

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Lo skua, antartico ( Catharacta maccormicki ) e quello marrone ( C. lonnbergi ), sono dei veri predoni; essi catturano gli uccelli più piccoli che rimangono isolati e le uova dei pinguini lasciate incustodite. Lo skua, per il suo becco robusto e le zampe palmate munite di artigli, è stato chiamato "aquila dell'Antartide".

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Ai Caradriformi appartengono anche altre specie presenti, soprattutto, nelle isole subantartiche e  nella penisola antartica : Laridae ( gabbiani, sterne ) e Chionididae.

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